24/11/08

Un Consiglio... "Depurato"


Sabato mattina ci sarà il prossimo Consiglio con la solita infornata di variazioni al bilancio, ma oramai ci abbiamo fatto il callo.
Vi voglio segnalare l'iniziativa presa da me e dal dott. Berardinucci con la mozione citata al punto 7 dell'o.d.g. che vi trascrivo di seguito, restando a disposizione per ogni richiesta o suggerimento che vorrete darmi.

Pianella, 20.11. 2008


Egregio Sig.
Presidente del Consiglio del
Comune di Pianella
Residenza Municipale

Egregio Presidente,
I sottoscritti Consiglieri comunali Sandro Marinelli ed Antonio Berardinucci, chiedono che la S.V. voglia inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale la proposta di deliberazione in ordine alla seguente
MOZIONE:

Premesso che
- in data 10.10.2008, con sentenza n. 335, la Corte Costituzionale ha emesso il seguente dispositivo: “1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall'art. 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»;
2) dichiara, ai sensi dell'art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l'illegittimità costituzionale dell'art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi».;
- i cittadini utenti del Comune di Pianella hanno pagato dal 01.07.2003, una maggiorazione tariffaria di € 0,42 al mc fino al 01.01.2005; di € 0,4305 al mc. fino al 01.01.2006 ed € 0,4498 al mc. fino ad oggi;
- che, nel caso dei cittadini di Pianella, tale incremento tariffario risulta illegittimo in quanto non vi era e non vi è il relativo servizio di depurazione;
che, nonostante l’efficacia vincolante della sentenza della Corte Costituzionale, nelle fatture successive all’abrogazione l’A.C.A. S.p.a., continua a richiedere le somme non dovute;
- che, appare opportuno, al fine di evitare una mole straordinaria di contenziosi, di tutelare il diritto dei cittadini utenti al rimborso delle somme pagate per tariffe non dovute; di consentire all’ACA S.p.a., del quale il Comune di Pianella è azionista, di predisporre un piano finanziario adeguato e garantito, proporre una modalità di rimborso progressiva degli utenti che passi per una compensazione parziale da operare direttamente nelle future bollette;
Pertanto, alla luce delle premesse di cui sopra,
Il Consiglio Comunale di Pianella impegna il Sindaco o il suo delegato nell’Assemblea dell’A.C.A., a proporre immediatamente per iscritto al Presidente del C.d.A. la convocazione d’urgenza del C.d.A dell’A.C.A. S.p.a., nel quale dovrà essere deliberata, oltre alla immediata soppressione della addizionale non dovuta, la predisposizione di un piano finanziario, da sottoporre eventualmente all’approvazione dell’Assemblea dei soci, che preveda i rimborsi ai cittadini aventi diritto mediante compensazione parziale delle future bollette per le somme pagate in eccesso dai cittadini del Consorzio che non usufruiscono del servizio di depurazione, in adempimento della sentenza della Corte Costituzionale ed al fine di evitare costi superflui e contenziosi inutili.
In difetto di quanto sopra entro il termine di giorni 30 dalla presente deliberazione, il Sindaco dovrà attivarsi mediante coinvolgimento dei rappresentanti degli altri Comuni soci, per ottenere la convocazione di una Assemblea Straordinaria dei soci per deliberare su quanto sopra specificato.

22/11/08

Che spettacolo!!!


Scrivo questo post con un filo di commozione e di imbarazzo: commozione per l'orgoglio di avere tra i miei concittadini ragazzi che hanno le "palle" (lo so scusatemi, non è opportuno, non è elegante, ma lo dovevo dire) per fare qualcosa di straordinario, imbarazzo perchè (non credevo ai miei occhi nel leggere l'articolo) non gli è stato concesso di girare il loro film a Pianella e sono dovuti "emigrare" verso le più civili Penne e Loreto.
Sì perchè qui si parla di Cinema, ma non di quei filmetti diffusi in ogni Comune d'Italia che vanno raccattando contributi pubblici e privati di ogni genere e poi non riescono a superare la soglia della serata della presentazione: questo si preannuncia (spero di poter vedere al più presto la versione integrale) come un film di serie A.
Onore ad Alessandro e Cristiano Di Felice, a cui dedico l'immagine dei fratelli Cohen, quale auspicio per una grande carriera, ed a tutti quelli che li hanno aiutati e grazie per avermi (averci) ridato un motivo di ulteriore orgoglio nel definirci pianellesi.
Presenterò una interpellanza in Consiglio Comunale, affinchè il Sindaco spieghi i motivi del diniego e (per riparare) si impegni a finanziare una proiezione pubblica del film.
Vi trascrivo di seguito l'articolo de "Il Centro" e vi linko il trailer del film.

"Di Felice, il sogno del cinema
il Centro — 12 novembre 2008 pagina 29 sezione: SPETTACOLO

«A desso che si fa? Facciamo un film. Avevamo solo questo in testa». Alessandro Di Felice, abbandona la facoltà di Scienze della comunicazione a Teramo, parte per Milano, e inizia a studiare al Centro teatro attivo. Suo fratello minore, Cristiano, dopo il diploma, lascia Cerratina, frazione di Pianella, e si stabilisce a Roma. Nella capitale frequenta alcune scuole di teatro, tra cui quella di Enzo Garinei. Il tempo disperso tra studio e lavori saltuari per mantenersi, senza potersi dedicare con costanza alla loro comune passione, il cinema. I due fratelli, Alessandro Di Felice, nato nel 1977 a Pescara, e Cristiano, nato nel 1981 a Pescara, fanno fagotto, lasciano Milano e Roma e tornano a Cerratina, dove vivono. «Che si fa?», si domandano, «Facciamo un film». A distanza di tre anni, un cortometraggio e un videoclip musicale alle spalle, i fratelli Di Felice sono in partenza per la Campania dove il loro primo film intitolato «Non lo so» parteciperà alla 62ª edizione del Festival internazionale del cinema di Salerno. Questa sera, alle 22, il film dei giovani registi, e anche sceneggiatori e attori della pellicola, sarà proiettato nella sala teatro Verdi di Salerno, nella sezione lungometraggi, all’interno del festival che ospita numerosi film, tra cui «Pranzo di Ferragosto» di Gianni Di Gregorio, di ritorno dalla Mostra del cinema di Venezia con il premio dei giornalisti. I fratelli Di Felice non si sdoppiano nei loro nomi e vogliono essere menzionati insieme, come i fratelli Cohen a cui più che a modelli cinematografici, guardano come a un modello di unità familiare. «Non lo so» è una pellicola abruzzese in cui, accanto ai fratelli Di Felice, hanno recitato: Fulvio D’Alberto, di Caprara, nei panni di Mattley; Clarissa Leone di Villamagna, che ha recitato in «Distretto di polizia 6» e che, nel film dei fratelli Di Felice ricopre il ruolo di Giò. «Non lo so» vede anche la partecipazione dell’attore pescarese Giampiero Mancini. Il direttore della fotografia è Piero Panzone, il capo macchinista è Alessio Micucci e il fonico è Marco Matricciani, tutti e tre di Cerratina e alla loro prima esperienza come i due registi. All’unisono, i fratelli Di Felice, hanno raccontato al Centro il loro percorso e il loro film. «Non avevamo mai pensato di lavorare insieme, anche se stavamo vivendo esperienze simili. Poi, un giorno, su una panchina in piazza Bologna a Roma, abbiamo deciso di iniziare a fare qualcosa insieme. Siamo tornati a Cerratina, abbiamo aperto una casa di produzione cinematografica indipendente: si chiama Ròfilm, in cui Rò sta per Rosanna, nostra mamma, la nostra sostenitrice morale, che nei bigliettini che ci lascia si firma sempre Rò». Poco dopo, nel 2006, il primo cortometraggio intitolato «Troppo tempo per pensare» che ha collezionato, in vari festival, sette premi tra migliore sceneggiatura e interpretazione. Poi, il videoclip musicale «Quello che non sono stato mai» per la band Morfala e, adesso, il primo lungometraggio. «Volevamo raccontare», dicono Alessandro e Cristiano, «l’incomunicabilità nei vari rapporti: nella società, nelle coppie e nella famiglia. Forse proprio perché noi, tra fratelli, abbiamo un rapporto splendido e abbiamo notato che non sempre è così». Sullo schermo, tre storie che s’intrecciano: quella dei fratelli Ferzetti (Alessandro e Cristiano Di Felice) che si ritrovano dopo un dissesto economico; quella di Mattley (Fulvio D’Alberto), appena laureato, da sempre appassionato di motori e di sua sorella minore, nel pieno dell’adolescenza. Altra amica storica del gruppo ed unico punto di riferimento femminile è Giovanna, comunemente chiamata Giò (Clarissa Leone), mamma e cassiera nel supermarket del paese. Tutti personaggi che si trovano per un po’ a vivere una seconda adolescenza ma il corso degli eventi, per ognuno, rappresenterà la possibilità di scegliere, di arrivare o una vita diversa o di adagiarsi sulle false certezze. «Appartenere allo stesso codice genetico non determina un legame», recita lo slogan con cui si presenta il film, «e i legami vanno costruiti con la comunicazione e le incomprensioni evitando l’orgoglio». «Siamo voluti partire dalla mancanza di comunicazione e analizzarne le conseguenze», spiegano i registi. «Ma “Non lo so”, il titolo del film, non allude a una soluzione dubbiosa. Anzi, la pellicola indica una via molto precisa e il titolo si riferisce a un monologo finale». I luoghi del film sono i centri storici di Penne, Loreto, le montagne abruzzesi e anche Bologna. «Sono i comuni che ci hanno ospitato», dicono i fratelli Di Felice, «e ci dispiace che Pianella ci abbia negato il permesso». I tempi del film sono quelli del mondiale del 1982 in cui Mario Ferzetti, interpretato da Giampiero Mancini, è un giovane manovale di provincia che lavora con suo padre Gubendo Ferzetti. Un film abruzzese anche nella colonna della Warner chappell music Italia e a cura della band Sunflower di Tocco da Casauria. «Non lo so» ospita alcune canzoni del cd «Invisibile» e tre brani composti per il film da Francesco Di Florio e Andrea Di Giambattista. La pellicola è stata realizzata in otto mesi, in cui i fratelli Di Felice hanno cercato anche i finanziamenti. «Abbiamo messo su una rete commerciale e siamo stati noi a cercare gli sponsor. Poi, abbiamo scritto al produttore Gianluca Arcopinto che da un giorno all’altro è venuto a Cerratina, ha visto il film e ha sostenuto le ultime spese. Adesso la pellicola è prodotta da Ròfilm e Arcopinto che lo distribuirà. A breve si potrà acquistare in dvd». Gianluca Arcopinto è un produttore indipendente e, recentemente, ha esordito alla regia con il documentario «Nichi», un ritratto di Nichi Vendola. Nel 1998, ha fondato la società di distribuzione Pablo con cui ha distribuito «Ospiti» di Matteo Garrone, il regista di «Gomorra», «Un amore» di Gianluca Maria Tavarelli e «I nostri anni» e «I nostri anni» di Daniele Gaglianone. «Con Arcopinto», hanno concluso i fratelli Di Felici, «siamo già impegnati nella produzione del nostro secondo film». In attesa del dvd, il trailer di «Non lo so» si può guardare su youtube. Paola Aurisicchio "
http://it.youtube.com/watch?v=6JcDw0X2mcQ

12/11/08

Onorevoli Castagna e Novello, Vi scrivo...


In un commento recente mi si sollecita l'apertura di un dibattito in vista delle prossime regionali.
Nel commento viene riportato un quadro, a mio avviso piuttosto fedele, di quello che è attualmente lo scenario politico pianellese: un puzzle.
Non vi nascondo che, avendo coltivato progetti di unità territoriale tesi a preservare una compattezza elettorale in grado di poter condizionare la futura giunta regionale con degli impegni per la nostra collettività (che a mio avviso rischia di rimanere definitivamente tagliata fuori da ogni disegno di sviluppo futuro), sono piuttosto disorientato dalla situazione attuale.
Talmente confuso da avere scambiato quei manifesti murali che pubblicizzano serate all'insegna di Novello (il vino) e Castagna (il frutto) per propaganda elettorale di alcuni candidati locali.
Vi assicuro che non sto scherzando e non mi meraviglierei se dalle urne a Pianella dovesse sortire qualche scheda con i nomi dei sigg.ri Novello e Castagna, tanta è infatti la inarrivabile capacità autolesionista di alcuni pianellesi nel voler pervicacemente danneggiare il proprio territorio.
Credo che nessuno avrà difficoltà ad ammettere che, le pur legittime ambizioni di essere eletti da parte di chiunque ne abbia le giuridiche facoltà, in un paese normale fanno i conti con la politica presente sul territorio, con chi la rappresenta nelle istituzioni e, se volete, con un senso della realtà sui dati numerici che, di solito, costituisce un filtro naturale alla frammentazione.
In questo caso qualcosa non ha funzionato, visto che, non solo i rappresentanti dei partiti tradizionali hanno tentato persino la "scissione dell'atomo", ma addirittura, cosa senza precedenti, ben 3 candidati locali ambiscono agli scranni del consiglio regionale.
Ora, più volte ho manifestato tutto il mio disappunto per chi antepone i propri piccoli interessi personali a quelli della propria collettività di riferimento, ma ritengo che in questa tornata stiamo riuscendo davvero a dare il peggio di noi stessi.
Mi spiace che tra i protagonisti di questo spettacolo indecoroso ci siano persone che sono state candidate con Rinasce Pianella, ma evidentemente non tutti coltiviamo lo stesso progetto per il territorio, oppure altri conoscono dei sistemi migliori per portare benefici alla propria collettività che io, allo stato, ignoro.
In attesa che qualcuno mi convinca che la frammentazione è un valore e che essere il Comune abruzzese probabilmente meno "pesante" politicamente nella futura compagine regionale (di governo e di opposizione) sia un bene per i miei concittadini, cercherò, nel mio piccolo, di parlare con la gente per spiegare che, mai come in questo caso, un voto "inutile" è un calcio in faccia dato al futuro sviluppo del nostro territorio.
Se deciderò di appoggiare apertamente un candidato consigliere, avendo già dichiarato la mia preferenza per il candidato Presidente Chiodi, sarà in virtù di un chiaro, trasparente e tangibile (nel senso che il candidato dovrà esposri pubblicamente)impegno per il territorio di Pianella, ma, ovviamente, il progetto potrà essere tanto più ambizioso, quanta più forza i cittadini decideranno di dare a chi intende seriamente lavorare per costruire, piuttosto che per affermare delle "identità nascoste", che con la Politica non hanno nulla a che fare.