26/02/09

La politica pianellese in sintesi


''I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedire loro di nuocere''.

Groucho (da Dylan Dog)

11/02/09

LIBERI E LIBERALI


Ho sentito tante cose in questi giorni, tanti pareri più o meno autorevoli, tante certezze sventolate in faccia alle telecamere, e il silenzio mi sembrava l’atteggiamento più saggio.
Poi però ho pensato che oramai questa vicenda ha in realtà triturato a pezzetti e definitivamente la dignità ed il rispetto per Eluana ed i suoi familiari e che diventa persino stupido non svolgere alcune riflessioni politiche.
Berlusconi ha affermato che su questa vicenda si sono confrontate due culture: quella della vita (evidentemente la sua) e quella della morte (evidentemente di chi non la pensa come lui).
Io credo che sia vero che si siano confrontate due culture e credo pure che ci sia un vero grande sconfitto: l’idea che in questo paese si potesse costruire un grande movimento politico dalle salde radici liberali, capace di immaginare una struttura statale snella ed efficiente in grado di portare l’Italia fuori dalle secche di una stagione politica priva di prospettive di rinnovamento, se non quelle incarnate da un leader settantenne alla quarta candidatura a Premier.
Le due culture non sono quelle di cui parla Berlusconi, ma sono quelle del liberalismo e del (tanto vituperato) statalismo, sempre inviso quando vuole mettere il naso negli affari propri, ma invocato quando c’è da salvare carrozzoni o correre in soccorso di un Vaticano pericolosamente rivolto al medioevo.
Berlusconi dice: “Se si fosse trattato di mia figlia non avrei mai lasciato che si sospendessero i trattamenti…”, già, “se fosse mia figlia…”, caro Premier, io non lo so cosa avrei fatto, ma so che un liberale si batte affinché la LIBERTA’ di prendere questa maledetta decisione sia riservata sempre e solo all’individuo, in piena consapevolezza e coscienza e non espropriata da uno Stato che nel momento in cui vuole entrare nel Foro interno del singolo individuo ne diventa il suo nemico peggiore e lo violenta nel bene più prezioso: la LIBERTA’ di decidere chi essere, cosa essere ed anche e perfino se, essere.
Nessuno può curarmi a forza se non voglio, come nessuno può darmi da bere o da mangiare se io non voglio: è la mia vita, non quella dello Stato che è in gioco: la Chiesa può legittimamente pensare che la vita di tutti appartiene a Dio, ma se la Chiesa impone la Sua verità ad uno Stato, si legittima ogni azione a difesa della religione, anche la più estremista.
In questa vicenda il ghota del PDL, svincolato dagli interessi di bottega del proprio leader, ha svelato il suo vero volto, lontano anni luce da una cultura autenticamente liberale e solo opportunisticamente rivolto ad intercettare il sentimento cattolico più conservatore, rappresentato da una classe dirigente per gran parte deportata in Parlamento per designazione e non per merito.
Il PDL, dunque, si appresta a nascere facendo scempio del suo stesso nome: il liberalismo è un principio che non può essere utilizzato in maniera selettiva quando è un comodo paravento per scelte opportunistiche ed accantonato come nulla fosse quando si toccano temi di grande rilevanza morale, nei quali l’etica laica e liberale deve essere il filo conduttore.
La sola idea che si possa rimettere in discussione una Sentenza passata in giudicato con un decreto legge denotano una ignoranza ed una arroganza istituzionale priva di limiti, ma allo stesso modo, visto che il PD si è affrettato a presentare una mozione di segno analogo a quella della maggioranza in ordine al divieto di interrompere le “idratazioni” forzate, induce a riflettere sullo stato di disperazione degli italiani se, nonostante tutto questo, sono costretti ad individuare in Berlusconi ancora il “male minore”.
Libertà significa poter scegliere di fare qualsiasi cosa purché non danneggi gli altri e perciò sono molto preoccupato da uno Stato che vuole entrare dentro casa mia, dentro i miei sentimenti, dentro le mie scelte più intime e private: uno Stato laico può dirmi come fare se voglio fare qualcosa, ma in nessun caso, se la mia scelta non danneggia altri, può impormi di fare o non fare qualcosa. Persino il codice penale del 1930 che pure punisce l’istigazione al suicidio, non arriva a criminalizzare il tentato suicidio, proprio per queste ragioni.
Abbiate il coraggio di difendere i Valori veri, da chiunque vengano messi in discussione, perché su questo si gioca la vera identità di un popolo: la libertà non è di destra o di sinistra, ma una precondizione non negoziabile di una popolazione civile.
Oggi il Parlamento, selezionato con un criterio oligarchico, riesce ad esprimere un livello di confronto culturale che non supera il target di un qualsiasi Bar di provincia dopo un derby.
Questa gente vuole prendersi le chiavi del nostro bene più prezioso e privarci del diritto di decidere in piena consapevolezza della nostra vita: se glielo lasciamo fare, domani potrebbero dirci cosa dobbiamo mangiare, con chi possiamo fare sesso, dove si può andare o non andare in vacanza e così via.
La libertà, persino di decidere se voglio o meno vivere, è l’unico grande valore per cui credo che valga ancora la pena di lottare e, scusatemi, ma non riesco proprio a delegarla a Gasparri e Finocchiaro.

01/02/09

Consiglio Comunale mercoledì 4 febbraio



Non ci sarà nemmeno il tempo di commentare l'indecorso spettacolo dell'ultimo consiglio (per il quale abbiamo diffuso un comunicato che dovrebbe uscire domani), che già ci troviamo alle prese con un altro paio di questioncine tutte tese al "bene comune".