31/05/09

La meglio gioventù...


Fino a quando mi occuperò di politica cercherò di cambiarla nei metodi e negli uomini, confidando che l’unica via di uscita di un sistema malato sia una nuova generazione di politici, nella convinzione che il rinnovamento deve partire dal livello locale.
In questo senso il PDL con le scelte dei candidati Sindaco di Pescara e Presidente della stessa Provincia, ma soprattutto nella composizione delle liste, ha dimostrato la capacità e la forza di essere impermeabile alle logiche clientelari ed alle egemonie baronali dei padroni delle preferenze, individuando le capacità ed i meriti prima ed a prescindere dalla calcolatrice elettorale.
Io faccio il consigliere comunale, dedico a questo tempo, risorse ed impegno perchè devo rispondere a 2547 persone che mi hanno chiesto di farlo e perché sono legato visceralmente al mio paese, ma non sono e non sarò un politico di professione.
Il fatto di non avere contratto il “male” della personale sopravvivenza politica e della ambizione della onnipresenza elettorale scompagina gli schemi dei vecchi attori del teatrino locale. Io non ho paura che una presa di posizione mi possa danneggiare sotto il profilo elettorale, in quanto non mi sono mai candidato, ma sono sempre stati altri a chiedermelo e se un domani vorranno liberarmi da questo impegno io non potrò che ringraziarli per poter tornare a dedicare più tempo alle cose che devo necessariamente tralasciare per la politica (prima fra tutte la famiglia).
Fino a quando avrò ruolo e rappresentatività cercherò con tutte le mie forze di dare spazio e ruolo ai giovani meritevoli, valorizzando capacità ed abnegazione e censurando parassitismo ed iniziative prive di serietà sotto il profilo progettuale e rappresentativo.
In questo senso credo che abbiamo dato una lezione di grande coerenza alla coalizione di centro-sinistra, ostaggio di un immobilismo che tiene i giovani lontani anni luce.
La politica per me è costruire, progettare, realizzare per il bene collettivo e lo sterile esercizio della critica distruttiva non mi ha mai appassionato: la denuncia dei disservizi in politica non ha nessun senso se non accompagnata da una valida alternativa ed in questo senso chi ha avuto la pazienza di seguire la mia attività consiliare sa di cosa parlo.
Non mi appassiona da almeno 10 anni il dibattito tra “destra” e “sinistra” in quanto lo ritengo da relegare ai libri di storia e credo che la politica oggi debba rispondere a sfide che non possono essere risolte con linguaggi, ricette e schemi del tutto anacronistici.
Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente, abbiamo bisogno di un selezione meritocratica affinchè a gestire la cosa pubblica vadano capacità, serietà e concretezza.
In questo senso ho voluto fortemente la candidatura di Alessandro Tiberio alla Provincia che, comunque, segna un punto di non ritorno con il ciclico parossismo dei soliti esponenti dei partiti a Pianella.
Che tutto questo abbia generato un tentativo di boicottaggio da parte di chi sperava, riproponendo sempre e comunque la propria cieca ambizione personale, di continuare a regalare lo scenario politico a D’Ambrosio per i prossimi 50 anni lo trovo quasi naturale ma, come ha detto qualcuno sul blog, spero veramente che il giovane candidato del MPA non si lasci poi usare come un kleenex a beneficio della vecchia politica, anche se da quello che si vede lo scenario non sembra deporre favorevolmente in questo senso.
Alessandro è stato autore di una campagna elettorale seria ed impegnata ed accompagnandolo presso alcune famiglie ho potuto riscontrare come lui e la sua famiglia godano di un rispetto ed una stima a Pianella che evidentemente hanno radici in una serietà nei comportamenti ed una umanità nei rapporti non comuni.
Su queste persone, su questi valori, dobbiamo costruire il futuro di Pianella ed aggregare tutte le persone serie e di buona volontà; il resto, il vecchiume delle “strategie”, delle clientele e dei sotterfugi, se riusciamo ad imporre il cambiamento, saranno presto solo un ricordo, altrimenti potrebbero rivelarsi un incubo senza fine per questo nostro amato paese.

07/05/09

Signori, si cambia!!!


Dal momento in cui ho deciso di accettare la candidatura a sindaco mi sono prefisso l'obiettivo di cambiare la politica pianellese o almeno di provarci.
La cronaca giudiziaria locale degli ultimi mesi, al di là delle responsabilità penali tutte da accertare, ha dimostrato comunque nel PD l'esistenza di un degenerato sistema di potere teso alla perversa conservazione di poche posizioni di privilegio.
La nascita del PDL, con tutte le riserve su un partito che dipende da una sola persona, ha imposto una brutale accelerazione al processo di semplificazione della politica, obbigando, di fatto, chi si occupa di poltica attiva a scegliere, al di là dei distinguo opportunistici di partitini e movimenti, o il PD o il PDL.
In questo scenario, senza che ci sia bisogno di spiegare da che parte devo stare, la prima candidatura del neonato PDL pianellese a mio avviso non poteva non rappresentare una opportunità per lanciare un segnale importante alla politica e agli elettori.
Il PDL pianellese poteva scegliere di nascere in perfetta continuità con il passato, dando legittimamente spazio ad esponenti storici degli ex partiti che lo compongono, oppure decidere di puntare sulla mia candidatura creando così una specie di D'Ambrosio del centro destra.
Entrambe queste soluzioni, del tutto legittime ed in qualche modo "normali", sarebbero state a mio avviso un pessimo segnale, in quanto o si perpetrava la vecchia logica dei pluridecennali candidati, oppure si tentava di battere D'Ambrosio creando un alter ego dell'area a lui contrapposta, ipotesi per me immorale.
Solo con un segnale di forte discontinuità gli elettori possono convincersi che veramente a Pianella la politica sta cambiando: se consiglieri comunali, esponenti di partito, associazioni si convincono che il candidato alle prime elezioni provinciali del neonato primo partito d'Italia può e deve essere un giovane imprenditore, apprezzato per il suo impegno, la serietà e la passione politica, e soprattutto quando gli organi provinciali si dicono entusiasti della scelta, allora forse vale la pena ancora di recarsi alle urne.
Rivendico alla mia responsabilità personale e politica la candidatura di Alessandro Tiberio che ho condiviso, dopo aver valutato altre ipotesi di analoga valenza, ma di minore identificabilità politica, con le varie anime del PDL, tentando di coinvolgere anche chi non era d'accordo.
Il successo consiste nell'aver fatto passare il concetto che i giovani non devono essere utilizzati come carne da macello, ma se sono validi, seri e leali, vanno valorizzati e sostenuti in maniera concreta e massiccia.
Questa candidatura è il frutto della coerenza e della fermezza con la quale ho sostenuto di avversare i professionisti della rappresentanza fine a se stessa e segna una rottura definitiva con un passato fatto sempre dei soliti 4 ricicloni.
A Pianella finora vigeva una tacita convenzione tesa sempre ad escludere i giovani o farsi prestare da loro la faccia quando la propria è oramai divenuta impresentabile.
Oggi ad un giovane che ha dimostrato di avere passione politica, capacità personali, voglia di lavorare per la collettività, viene offerta la candidatura sotto le insegne del PDL.
La poltica locale, dopo qualche flebile tentativo di resistenza, sta inevitabilmente cambiando, ma non si può pretendere che tutti siano contenti, soprattutto chi coltivava recondite ed oramai vane speranze di salire sul carro vincente senza avere meriti ed onore.