03/02/10

L'ASSESSORE RISPONDE


Con (devo ammettere) particolare sollecitudine l'assessore Vincenzo Di Giamberardino ha riscontrato la interpellanza di questa mattina sul problema dei rifiuti speciali che trascrivo di seguito. Attendiamo fiduciosi, quindi, la fine del mese di febbraio e l'assessore sa quanto io sia altrettanto puntuale...
" Caro Sandro ti rispondo con solerzia alla tua interrogazione, perchè oltre ad avere il piacere ho anche il dovere di spiegarti le motivazioni per cui il conferimento dei rifiuti raee di varia tipologia e frigoriferi è stata momentaneamente sospeso.La ditta mantini, dove venivano conferiti i rifiuti raee(la cui convenzione è scaduta alla fine di Dicembre) ha applicato un aumento di prezzi, pertanto ai fini di un risparmio economico, i nostri uffici si sono attivati al fine di trovare una giusta soluzione.Si è presentata l'opportunità di conferire i raee presso l'impianto della società attiva, gratuitamente, senza alcun costo aggiuntivo per il Comune di Pianella. Stiamo stipulando la convenzione, Pianella, Spoltore e Tocco da Casauria.Il tutto dovrebbe attivarsi entro la fine di Febbraio. Sono a tua completa disposizione per qualsiasi altro chiarimento in merito.

SALUTI
Vincenzo di Giamberardino "

RIFIUTI R.A.E.: DOVE METTERLI?


A seguito di numerose segnalazioni di cittadini esasperati dalla impossibilità di sapere cosa fare dei rifiuti speciali c.d. RAE, ho avuto un colloquio con l'Assessore al ramo, al quale ho anche sottoposto una interpellanza urgente, la cui risposta pubblicherò non appena mi sarà recapitata. Nel frattempo...cercate di non produrre rifiuti!!!

Comune di Pianella
Gruppo Consiliare “RINASCE PIANELLA”

Pianella, 3 febbraio 2010

COMUNE DI PIANELLA
ASSESSORATO ALL’ECOLOGIA

INTERPELLANZA URGENTE

Il sottoscritto consigliere, Sandro Marinelli chiede che venga data risposta urgente anche a mezzo e-mail all’indirizzo: avv.marinelli.sandro@tiscali.it alla seguente interpellanza:

Si fanno insistenti e ripetute le rimostranze e le lamentele dei cittadini in ordine alla impossibilità di smaltire i rifiuti speciali c.d. R.A.E. ( elettrodomestici, stampanti, computer ecc.) in quanto attualmente non risulta attivo nessun servizio in tal senso.
Si prega di fornire al più presto indicazioni sulle modalità e sui tempi di riattivazione del servizio al fine di evitare spiacevoli situazioni di abbandono incontrollato che, altrimenti, non potranno poi addebitarsi ai cittadini.
Distinti saluti.
Sandro Marinelli

SE QUALCUNO HA FAME NON DARGLI DEL PESCE, MA INSEGNAGLI A PESCARE


Riportiamo, per gentile concessione dell'autore, un articolo di Adriano Teso, che abbiamo già conosciuto per la splendida lettera pubblicata qualche post fa, per capire come la politica può trovare ricette semplici, strutturali e "liberali" per cominciare ad uscire dalla crisi.
Adriano Teso (Bergamo, 1945), imprenditore, presidente di IVM (una tra i principali produttori mondiali di vernici per legno e di ricerca applicata nel settore), già sottosegretario al lavoro ed alla previdenza sociale nel primo Governo Berlusconi. Fin da giovane ha ricoperto importanti cariche in Confindustria, Federchimica, Assolombarda, dirigendone anche il Centro Studi, e, successivamente, nel Consiglio direttivo della Camera di commercio Italo-Cinese. Liberale appassionato, è stato tra i fondatori dell'Istituto Bruno Leoni e del centro di Studi Liberali. Ha collaborato alla fondazione di Libertiamo, è associato della Fondazione Fare Futuro ed è stato Delegato Nazionale per la fondazione del PDL. Partecipa ad attività benefiche anche attraverso il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

DISOCCUPAZIONE. UNA POLITICA DI SVILUPPO CONTRO INTERVENTI TAMPONE.
Si sta aggravando il problema della disoccupazione. E continuerà per tutto il 2010, e se non verrà deliberata una politica per lo sviluppo potrebbe esserci anche un declino ulteriore. Ma non illudiamoci che possa essere risolto con interventi tampone.

Il mondo e le tecnologie sono in grande e continua evoluzione con una progressiva accelerazione ed i Governi sono strutturalmente troppo lenti e incompetenti per risolvere il problema.

E non ci si illuda che saranno l’industria, l’agricoltura o i servizi reali oggi conosciuti e strutturati a offrire posti di lavoro in più.

Questi settori economici devono diventare sempre più competitivi e quindi più produttivi. Il benessere si è sviluppato proprio grazie a minori posti di lavoro, utili a produrre di più e meglio.
Anche dallo Stato non ci si può attendere nuova occupazione: esso deve diventare competitivo, dato che il maggiore benessere si gioca da tempo fra sistemi ed una azienda produttiva e vincente non può svilupparsi in una nazione inefficiente. Anche lo Stato dovrà quindi alleggerirsi, contribuendo all’incremento della disoccupazione, pena la perdita di posti di lavoro in tutti i settori produttivi.

Prospettive fosche, dunque? No, se lo il Governo prenderà le giuste decisioni.

E’ utile ricordare che “finché ci sono necessità o desideri c’è lavoro” . Lapalissiano, no? Ed allora la soluzione è semplice: basta eliminare tutti gli ostacoli a chi –con una propria attività autonoma o creando mini o grandi imprese – individua come meglio soddisfare le necessità e i desideri del mercato.

Credo che queste tre soluzioni, che a mio parere non hanno controindicazioni ingestibili, possano mettere in moto un meccanismo virtuoso.

Anzitutto, nessuna burocrazia per l’avvio di un nuovo lavoro. Basta una iscrizione alla Camera di commercio ed immediatamente si può esercitare l’attività. Nessun notaio o autorizzazione. Sarà la Camera di Commercio a segnalare alla rete burocratica quanto previsto dalle leggi, ed i singoli organismi provvederanno a successive verifiche, fornendo le istruzioni per adeguarsi, con limiti di tempo che l’impresa può dedicare a tali incombenze, tali da non ostacolare lo sviluppo del lavoro e della occupazione.

Ancora, nessun pagamento di imposte sul reddito reinvestito per i primi 3 anni. Se l’impresa avrà prodotto reddito, la tassazione viene rimandata al momento delle plusvalenze in caso di liquidazione o vendita.

Infine, finanziamento (soldi messi a disposizione, non regalati, da rendere quando ci saranno utili ) a tasso zero per il capitale necessario al pagamento degli stipendi “smig “ e al 50 per cento degli investimenti in macchine ed impianti, sempre per i primi 3 anni. Ciò per sviluppare una nuova occupazione ed un nuovo reddito.

Vediamo un esempio. Molti di noi vogliono una casa migliore. Il nuovo imprenditore si offre per ristrutturazioni, con pagamento di piccolissime rate per pagare solo i materiali di consumo. Infatti non ha la necessità di ricevere pagamenti rapidi, in quanto la manodopera gliela paga lo Stato. Inizio così a generare benessere per i clienti e reddito per chi non lo aveva. A questo punto inizia il circolo virtuoso che reddito crea reddito, addirittura arrivando a rimborsare lo Stato attraverso il pagamento delle imposte.

Ma per avere una nazione vincente, occorre anche che il Governo mantenga, sviluppi e non lasci distruggere quanto oggi di buono facciamo, con gli interventi strutturali necessari a rendere competitivo il Paese. Interventi necessari anche per permettere alle nuove imprese di essere vincenti.

Blocchi stradali, occupazioni sui tetti delle aziende e scioperi non creeranno mai sviluppo e posti di lavoro. Anche in una nazione vincente , l’evoluzione dell’occupazione con ovvie chiusure di aziende non competitive ci sarà sempre.

Certamente la loro chiusura non deve trasformarsi in drammi personali. Normali ammortizzatori sociali, incentivanti a non vivere di ciò, una nazione civile deve poterseli permettere.