05/08/11

Gli amministratori sono tutti uguali... (parte 1°)



La critica, se non è prevenuta e faziosa, è momento di crescita e va valorizzata e stimolata, ma assistere costantemente, per quanta riguarda le nefandezze che si compiono al Comune di Pianella, alla demaogica, falsa e disinformante equiparazione dei consiglieri comunali ("l'opposizione non fa nulla..."), senza nemmeno avere il buon gusto di chiedere loro se e cosa hanno fatto in relazione ad una specifica problematica, è demotivante per chi da alcuni anni, si sobbarca la gravosa attività di studio, elaborazione, proposta, critica, di tutto quello che avviene nel Comune di Pianella, con il solo intento di migliorare le condizioni di vita dei propri compaesani.
Se poi, la maggioranza è cieca e sorda non ritengo sia corretto e giusto equiparare e mettere sullo stesso piano l'assassino e il poliziotto che, pur avendo fatto di tutto, non ha potuto evitare l'omicidio.
Trascrivo di seguito l'intervento da me effettuato il 04.05.2009, nella prima seduta del consiglio comunale successiva ai tragici eventi del 06.04.2009, al fine di chiarire come le modalità di demolizione della Chiesa di S.S. Salvatore siano state oggetto di tempestiva e ferma opposizione da parte del sottoscritto e ciò per dimostrare che in Consiglio Comunale c'è chi cerca di difendere Pianella e i pianellesi. Successivamente pubblicherò l'intervento su Palazzo De Caro e, su richiesta, anche altre trascrizioni per chi ha un sincero ed onesto desiderio di conoscere i fatti.
"Mi unisco al cordoglio per le vittime del terremoto, e ovviamente per quanto nella possibilità dei singoli Consiglieri Comunali, chiedo a questa adunanza di voler seguire quelle che sono le indicazioni che provengono da più parti, e cioè di non disperdere le risorse in mille rivoli, che poi rischiano di non giungere all’auspicata destinazione e di essere poi effettivamente utili lì dove le necessità sono più impellenti.
A questo proposito voglio proporre a questo Consiglio di aderire alla proposta dell’ANCI Giovani di destinare il gettone di presenza del primo Consiglio Comunale successivo ai tragici eventi, che per noi sarebbe questo, al fondo predisposto dall’ANCI, che sicuramente potrà essere di dimensioni adeguate a garantire interventi strutturali e di portata senz’altro idonea a quella che è la drammatica vicenda del terremoto che così da vicino ci ha sfiorati.
Quindi io formalizzo la richiesta di delibera in questo senso, per devolvere il gettone di presenza di questo Consiglio al fondo creato dall’ANCI per la ristrutturazione post terremoto.
Non so se è necessario porlo in votazione Presidente, adesso, o alla fine del mio intervento, ci dirà lei.
Per quanto riguarda il merito della questione, ho ascoltato la relazione del Sindaco e, come sempre, da pianellese ci tengo al buon nome del mio paese, ed in ogni circostanza cerco di tutelarlo e farlo valere, nella relazione non ho trovato un passaggio che mi aspettavo in realtà di trovare, e ahinoi siamo di nuovo alla ribalta della cronaca nazionale, “Corriere della Sera” 14 aprile, per un’aspra critica mossa dal Presidente della sezione pescarese di Italia Nostra a quella che è stata, ad avviso del Presidente della Sezione Italia Nostra, una troppo precipitosa opera di demolizione di un patrimonio artistico storico – religioso della nostra collettività.
Ripeto, ahinoi alla ribalta delle cronache nazionali ancora per una ipotesi poco decorosa per il nostro paese, perlomeno in questo articolo si riporta testualmente quanto vado a leggere: “Ai danni, incalcolabili, prodotti dal sisma che ha colpito l'Abruzzo si aggiungono ora le prime demolizioni del post terremoto nei centri storici del Pescarese. Tra il 9 e il 10 aprile, con un'ordinanza del sindaco, sono state demolite a Pianella l'ex sacrestia della chiesa di S. Leonardo, da tempo trasformata in cinema parrocchiale, e le contigue case mura. 
Sono tuttora in azione, invece, le ruspe all'interno del perimetro della chiesa diruta del SS. Salvatore, fondata nell'XI secolo e riedificata in forme barocche nel Seicento.”
Non mi dilungo sugli ulteriori dettagli storici artistici per descrivere il patrimonio. Mi dispiace che si concluda con questa frase: 
”A distanza di oltre 40 anni si continua a distruggere le residue testimonianze della città storica, questa volta per presunte ragioni di sicurezza, prendendo a pretesto l'emergenza terremoto. Italia Nostra chiede l'immediato stop dei lavori e la rinuncia ad un uso improprio dell'area e degli elementi costitutivi dell'edificio. Invita, infine, l'Amministrazione comunale di Pianella a raccogliere la disponibilità dei tanti volontari per l'immediato recupero e la catalogazione dei materiali prodotti dalla demolizione, secondo un programma di interventi concordato con la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici dell'Abruzzo.”

Io chiedo perché innanzitutto nella relazione, visto che è stata un’istanza indirizzata direttamente all’Amministrazione Comunale non venga resa nota questa lamentela di Italia Nostra, e se poi effettivamente si dia dato seguito a questo quanto mai opportuno evento di catalogazione e di recupero dei materiali, così tanto preziosi, risultanti dalla demolizione."