12/09/12

UN PONTE VERSO IL NULLA

Nel precedente post ho cercato di spiegare come le dinamiche politiche e la ingombrante figura del sindaco di Pianella generino un effetto di isolamento politico che danneggia il nostro territorio. Oggi voglio portare un esempio concreto di come l’incapacità progettuale e la scellerata amministrazione delle risorse pubbliche impediscano a Pianella di cogliere le (poche) importanti occasioni che si presentano per un rilancio socio-economico. La Provincia di Pescara, guidata da Guerino Testa, ha realizzato due opere di straordinaria importanza per la nostra ripresa: la prima, stanziando 1,1 milioni di euro per il rifacimento della rete viaria e dei relativi arredi stradali, segnaletica, guard rail, muretti ecc. per tutta la rete che collega il territorio pianellese a Pescara (le due arterie che confluiscono a S.Teresa per intenderci); la seconda, la cui importanza probabilmente sfuggita ai più è davvero enorme per Pianella, è relativa alla realizzazione del terzo ponte sul fiume Pescara all’altezza del mercato ortofrutticolo sito nel territorio di Cepagatti. Questa infrastruttura, che sarà percorribile entro la fine dell’anno, è il vero trampolino di lancio per il nostro territorio, in quanto costituisce accesso diretto dalla zona artigianale di Cerratina e da Catellana all’asse attrezzato, alle due autostrade (A14 e A24) ed al polo universitario – ospedaliero di Chieti. Superfluo sottolineare le enormi potenzialità per la comunità pianellese che tale opera genera in termini di appetibilità per nuova edilizia residenziale, imprese, edilizia legata agli studenti fuori –sede ecc., senza contare che il territorio pianellese potrebbe divenire crocevia fondamentale per gli spostamenti da Loreto e Penne per Chieti, ma anche per Pescara – Sud (Tribunale – Università ecc.), ma, come sempre, c’è un “ma”. Pianella capoluogo non coglierà alcuna di queste opportunità perché la propria classe politica da almeno due decenni è stata incapace di pensare al futuro dei propri concittadini, impegnata in una corsa al clientelismo più sfrenato che ha generato meschine sacche di privilegio individuale a scapito dello sviluppo collettivo. Mentre, come visto, gli altri enti hanno fatto quanto dovevano e potevano, il Comune di Pianella è rimasto a guardare, sperperando le risorse dei contribuenti in mille inutili rivoli e pregiudicando qualsiasi ipotesi di ripresa. La strada S. Lucia – Castellana era ed è l’arteria grazie alla quale in pochi minuti dal centro di Pianella si potrebbe raggiungere il nuovo ponte. Venne realizzata dalla Provincia e poi ceduta al Comune di Pianella il quale, invece di potenziarla e renderla migliore, l’ha abbandonata a se stessa ed oggi la troviamo costellata di frane, buche, guard-rail divelti, rovi, immondizia ai margini, per non parlare dei giorni di pioggia, nei quali diviene totalmente impraticabile e fonte di gravi pericoli per la circolazione. Del resto stessa sorte è spettata al mercato coperto (chiuso), all’area Sipes completamente devastata ed abbandonata, al “nuovo” stadio ridotto un rudere a soli nove anni dall’inaugurazione e, ahimè, potrei proseguire ancora per molto. Se lanci un salvagente a qualcuno che sta affogando, il minimo che ti aspetti è che ci si aggrappi, mentre Pianella sta decidendo di lasciarsi morire. In verità non è Pianella, non sono i pianellesi, ma la loro rappresentanza politica ad aver deciso di affogare e di respingere il salvagente lanciato. Questo non è tollerabile, non si può accettare che persone che hanno ricevuto la fiducia dei cittadini guardino morire il proprio Paese senza alzare un dito. Ci sono ancora margini (pochi) per invertire questa tendenza, ma bisogna essere consapevoli che è giunto il tempo di selezionare la classe dirigente in base a capacità individuali e qualità morali, altrimenti quel salvagente svanirà all’orizzonte insieme al nostro futuro.