Ho sempre detestato le persone che si approcciano ad un argomento con la frase: “L'avevo detto io...” che (quasi mai vera) serve per legittimare a priori le proprie argomentazioni.
Questa volta però, non riesco a trovare altra chiave per commentare le ultime vicende, con la consapevolezza che l'aver previsto un fatto o un risultato non significa necessariamente essere nel giusto.
Gianni Chiodi ha vinto con un risultato personale superiore alle liste di appoggio, il che, spero, gli darà forza e autonomia per realizzare la “rivoluzione meritocratica” promessa.
Nazario Pagano ha riportato un grande successo personale che spero lo conduca ad occupare un rilevante ruolo di governo.
Il grosso astensionismo può significare tante cose, ma sicuramente deve mettere il sale sulla coda a chi occupa posti di potere.
Pianella, o meglio, chi rappresenta o vuole rappresentare la politica a Pianella (me compreso), ha offerto un pessimo spettacolo di sè, frammentando in inutili microriferimenti le identità locali che saranno inevitabilmente snobbate a scapito dei Comuni (quasi tutti) che hanno saputo trovare unità di intenti e coerenza elettorale tali da rendere preferenziale il rapporto di identificazione politica con gli eletti.
Nel Consiglio comunale dell'8 luglio scorso, nel discutere sugli avvisi di conclusione delle indagini giunti a D'Ambrosio per la vicenda acqua avvelenata e fangodotto, dissi (è registrato) che non avevo dubbi sul fatto che D'Ambrosio si sentisse “sereno”, in quanto da decenni militava in un partito che esaltava il “modello Montesilvano di Cantagallo” e che egli rappresentava il prototipo del “politico” di professione che, dovendo perpetuare la propria presenza nel sistema, necessariamente anteponeva il proprio interesse a quello dei cittadini.
Dopo una settimana arrivava il ciclone alla Regione e, qualche giorno fa, il simbolo per eccellenza del “partito del (aff) fare” è stato addirittura arrestato per una serie innumerevole di reati contro la Pubblica Amministrazione.
Sia chiaro, non auguro nemmeno al mio peggior avversario di conoscere l'umiliazione degli arresti e la presunzione di innocenza vale anche e soprattutto per Luciano D'Alfonso, ma il dato politico, in merito alla conferma dell'esistenza di un modello amministrativo locale disposto a sacrificare anche la legalità pur di perpetuare un sistema clientelare di generazione drogata del consenso, mi sembra del tutto evidente, atteso che, in attesa di avere certezza sulle responsabilità, i fatti sono confermati dallo stesso D'Alfonso.
Tutto questo, appunto, l'avevo detto qui e altrove, ma vediamo gli sviluppi...
L'ultimo consiglio comunale di Pianella infatti, come un termometro, ha rivelato subito i sintomi di un sistema che è destinato a sgretolarsi.
Alle 10 le agenzie anticipavano che Veltroni aveva deciso di stoppare gli indagati nelle liste del Pd e, dopo un'ora, si assisteva ad uno spettacolo disarmante: punti dell'o.d.g. prima imposti e poi ritirati; pratiche e allegati che non si trovano; Presidente del Consiglio accusato da un assessore di coltivare in aula dei “personalismi”; Sindaco (cosa davvero insolita per la verità) che discute senza accorgersene di un punto già approvato da venti minuti e, insieme al fido Di Giamberardino, si scaglia con urla isteriche contro l'ex amico Filippone.
Sembrava di assistere in diretta alla caduta di un impero, quando le mura cedono e tutti confusamente tentano di mettersi in salvo.
E' chiaro che è solo questione di tempo, ma un D'Ambrosio già in crisi, al quale si chiudono le porte di candidature sovracomunali, ma probabilmente anche comunali, nel PD, non rappresenta più quel punto di riferimento politico che teneva insieme interessi e provenienze politiche lontane, per cui i più intelligenti capiranno (hanno già capito?) che se si vuole avere un futuro politico occorre smarcarsi per tempo dalla inevitabile capitolazione e iniziare a guardare al futuro.
Da qui in avanti, quindi, ritengo che sia assolutamente necessario delineare chiaramente un percorso che porti alle prossime elezioni comunali con alleanze che abbiano un solido volano politico attorno al quale costruire una lista fatta di persone nuove, serie, motivate e fortemente attaccate al loro territorio.
Ritengo quindi necessario nei prossimi giorni fare chiarezza nel gruppo di opposizione, in quanto non sono più tollerabili comportamenti politicamente equivoci e ammiccanti (si vedano le votazioni all'ultimo consiglio), né personalismi tesi ad affermare una forza elettorale che, senza una progettualità politica seria, serve solo agli appassionati di aritmetica, ma non porta alcun beneficio alla politica.
Le elezioni provinciali saranno subito un test molto importante per capire se con una politica finalmente unitaria saremo capaci far scattare il conto alla rovescia alla giunta D'Ambrosio e questa volta, si rassegnino eventuali avventurieri, non ci saranno caselle vuote nel PDL pianellese.