Fino a quando mi occuperò di politica cercherò di cambiarla nei metodi e negli uomini, confidando che l’unica via di uscita di un sistema malato sia una nuova generazione di politici, nella convinzione che il rinnovamento deve partire dal livello locale.
In questo senso il PDL con le scelte dei candidati Sindaco di Pescara e Presidente della stessa Provincia, ma soprattutto nella composizione delle liste, ha dimostrato la capacità e la forza di essere impermeabile alle logiche clientelari ed alle egemonie baronali dei padroni delle preferenze, individuando le capacità ed i meriti prima ed a prescindere dalla calcolatrice elettorale.
Io faccio il consigliere comunale, dedico a questo tempo, risorse ed impegno perchè devo rispondere a 2547 persone che mi hanno chiesto di farlo e perché sono legato visceralmente al mio paese, ma non sono e non sarò un politico di professione.
Il fatto di non avere contratto il “male” della personale sopravvivenza politica e della ambizione della onnipresenza elettorale scompagina gli schemi dei vecchi attori del teatrino locale. Io non ho paura che una presa di posizione mi possa danneggiare sotto il profilo elettorale, in quanto non mi sono mai candidato, ma sono sempre stati altri a chiedermelo e se un domani vorranno liberarmi da questo impegno io non potrò che ringraziarli per poter tornare a dedicare più tempo alle cose che devo necessariamente tralasciare per la politica (prima fra tutte la famiglia).
Fino a quando avrò ruolo e rappresentatività cercherò con tutte le mie forze di dare spazio e ruolo ai giovani meritevoli, valorizzando capacità ed abnegazione e censurando parassitismo ed iniziative prive di serietà sotto il profilo progettuale e rappresentativo.
In questo senso credo che abbiamo dato una lezione di grande coerenza alla coalizione di centro-sinistra, ostaggio di un immobilismo che tiene i giovani lontani anni luce.
La politica per me è costruire, progettare, realizzare per il bene collettivo e lo sterile esercizio della critica distruttiva non mi ha mai appassionato: la denuncia dei disservizi in politica non ha nessun senso se non accompagnata da una valida alternativa ed in questo senso chi ha avuto la pazienza di seguire la mia attività consiliare sa di cosa parlo.
Non mi appassiona da almeno 10 anni il dibattito tra “destra” e “sinistra” in quanto lo ritengo da relegare ai libri di storia e credo che la politica oggi debba rispondere a sfide che non possono essere risolte con linguaggi, ricette e schemi del tutto anacronistici.
Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente, abbiamo bisogno di un selezione meritocratica affinchè a gestire la cosa pubblica vadano capacità, serietà e concretezza.
In questo senso ho voluto fortemente la candidatura di Alessandro Tiberio alla Provincia che, comunque, segna un punto di non ritorno con il ciclico parossismo dei soliti esponenti dei partiti a Pianella.
Che tutto questo abbia generato un tentativo di boicottaggio da parte di chi sperava, riproponendo sempre e comunque la propria cieca ambizione personale, di continuare a regalare lo scenario politico a D’Ambrosio per i prossimi 50 anni lo trovo quasi naturale ma, come ha detto qualcuno sul blog, spero veramente che il giovane candidato del MPA non si lasci poi usare come un kleenex a beneficio della vecchia politica, anche se da quello che si vede lo scenario non sembra deporre favorevolmente in questo senso.
Alessandro è stato autore di una campagna elettorale seria ed impegnata ed accompagnandolo presso alcune famiglie ho potuto riscontrare come lui e la sua famiglia godano di un rispetto ed una stima a Pianella che evidentemente hanno radici in una serietà nei comportamenti ed una umanità nei rapporti non comuni.
Su queste persone, su questi valori, dobbiamo costruire il futuro di Pianella ed aggregare tutte le persone serie e di buona volontà; il resto, il vecchiume delle “strategie”, delle clientele e dei sotterfugi, se riusciamo ad imporre il cambiamento, saranno presto solo un ricordo, altrimenti potrebbero rivelarsi un incubo senza fine per questo nostro amato paese.