11/03/09

Forse dovremmo cambiare strada


" Martedì 10 Marzo 2009 Aca, Di Cristoforo verso la presidenza
Al vertice il fedelissimo di D’Ambrosio


Sarà probabilmente Ezio Di Cristoforo, assessore al Comune di Popoli e braccio destro di Giorgio D’Ambrosio, il nuovo presidente dell’Aca al posto di Bruno Catena. Al momento è l’unico candidato, anche perchè l’organizzazione dell’assemblea è stata fatta in modo tale da evitare che potessero pervenire altre candidature. La politica insomma non mette giudizio: e così oggi i sindaci dell’azienda comprensoriale acquedottistica si riuniranno per decidere se votare o no il nome imposto da D’Ambrosio, e dare così continuità al partito dell’acqua. Si era dimesso il 17 dicembre dello scorso anno Bruno Catena. Ma non erano bastate neppure le tre inchieste che lo avevano visto indagato insieme ad altre persone,a convincerlo a farsi da parte. Alla fine il gesto plateale: «Sono sicuro di fare il bene dell’azienda». Tre inchieste quindi a carico dell’ex presidente Aca: la prima per “Fangopoli” (insieme ad altre 24 persone) che riguarda il depuratore di Pescara, la seconda a seguito dell’inchiesta della Forestale che ha portato al sequestro del depuratore di Montesilvano, la terza insieme ad altre 33 persone per l’avvelenamento dell’acqua, inchiesta partita dopo la scoperta della maxi discarica di Bussi. Nonostante tutto questo, alcuni mesi prima, quasi la totalità dei Sindaci della Val Pescara aveva riconfermato Catena alla guida dell’Ente.
Adesso molti di quei sindaci lamentano che la convocazione dell’assemblea per l’elezione del nuovo presidente fissata per domani, sia arrivata al fax dei Comuni interessati il venerdì pomeriggio ad uffici chiusi: fuori tempo massimo quindi per presentare eventuali candidature alternative a quella di Di Cristoforo, che nel sito dei Comuni italiani, tra i dati anagrafici, svela di avere «la licenza media inferiore o titolo equipollente». Poco a che fare con le doti manageriali richieste dall’azienda."

Questo articolo è apparso ieri sul Messaggero e, a quanto pare, il pericolo è scongiurato in quanto un sussulto di sana vergogna ha fatto sì che la maggior parte dei Sindaci disertasse l'appuntamento per l'elezione dell'unico candidato.
La vicenda mi ha offerto lo spunto per una riflessione sulla politica pianellese e sui soggetti che a vario titolo la compongono.
Visti dal di dentro mi appaiono come metastasi di un organismo: tendono ad alimentarsi in continuazione e reciprocamente con l'unico obiettivo di propagarsi.
Dal punto di vista della metastasi la conservazione e lo sviluppo proprio sono un successo, ma dal punto di vista dell'organismo spesso sono la morte.
C'è un difetto genetico nei soggetti che a Pianella si occupano di politica che deriva, a mio avviso, dal fatto di avere conosciuto la politica e la vita amministrativa solo attraverso le varie esperienze dambrosiane.
La politica, per chi si è formato più o meno consapevolmente a questa scuola, vede l'interesse pubblico ed il bene comune come un obiettivo mediato, che rimane sullo sfondo, quasi una conseguenza secondaria dell'attività principale che è sempre e comunque l'esercizio del clientelismo.
Ogni iniziativa, ogni progetto, ogni atto, anche quelli apparentemente neutri (e per lo più tutti dovuti da parte della pubblica amministrazione) vengono in qualche modo venduti come una concessione benevola, come il frutto di un impegno personale, che presuppone sempre un debito di riconoscenza che deve concretizzarsi almeno con il voto.
Ogni volta che in Consiglio Comunale si affrontano temi di interesse generale (il che dovrebbe essere la norma), tutti si mostrano annoiati, quasi infastiditi per questa perdita di tempo alla quale vengono sottoposti (recupero canoni di depurazione - statuto ATO, regolamenti vari, discussione sul bilancio ecc.), mentre ci si accapiglia e si trova motivo di scontro quando le problematiche vanno a toccare situazioni singolari e particolari, per le quali occorre essere a favore o contro qualcuno e ciò, spesso, a prescindere completamente dall'interesse dell'intera collettività.
Personalmente ritengo poco decoroso e perfino sospetto che un Consigliere Comunale si occupi dei problemi dei singoli cittadini, quando dovrebbe avere una visione complessiva ed organica del bene comune.
Io, come politico, non vado a discutere sulla pratica TARSU di un singolo, ma propongo una mozione di carattere generale (guarda caso bocciata)che tende a risolvere le problematiche di tutti i cittadini, così agisco sul problema dei canoni di depurazione non dovuti, sulla scuola che crolla ecc...
Questo mi rende un soggetto "diverso" dagli altri "politici" e per alcuni di loro pericoloso, in quanto si tende a guardare con diffidenza tutto quello che rischia di alterare gli equilibri consolidati: intanto oggi sono assessore, consigliere e posso allargare le mie metastasi, ma se si cambiano le regole del gioco poteri non essere più competitivo...
Purtroppo la cultura dambrosiana è largamente trasversale ed ha contagiato in maniera irreversibile quasi tutti i soggetti che via via si sono affacciati alla scena politica, qualunque fosse la loro provenienza o condizione socio-economica e culturale.
Se fossi stato eletto Sindaco avrei vietato ad assessori e consiglieri di sostituirsi al ruolo degli impiegati, come invece si fa oggi, proprio per far cessare questa degenerazione clientelare: il politico elabora progetti, detta le linee, controlla, ma l'esecuzione spetta agli uffici preposti e pagati per questo: un buon Sindaco non ha mai una umiliante fila di questuanti fuori dalla porta.
Non si pensi necessariamente ad attività di carattere illecito in quanto l'esercizio della clientela a Pianella è istituzionalizzato: oltre 90 varianti al P.R.G. a domanda individuale mediante accordi di programma; un numero abnorme di avvisi di accertamento Ris.co. "rettificati" grazie a sfilate di assessori e consiglieri; premi di cubatura in cambio di cessione di aree da espropriare ecc.
Il tutto sempre con la logica dichiarata del "cerchiamo di andare incontro al cittadino" che, se apparentemente può apparire una cosa positiva, si rivela devastante in quanto costituisce il modus operandi di una pubblica amministrazione priva di progettualità e programmazione in ogni campo, che si muove solo per assecondare gli interessi particolari che di volta in volta le vengono presentati (il libro di storia, la variante al p.r.g., lo specchio o il lampione sotto casa).
Quando non si ha alcun disegno di sviluppo futuro, ma si asseconda solo la clientelare esigenza del momento ci si assicura un voto, ma si impoverisce un territorio che, senza battere ciglio, perde in 4 anni oltre 600 posti di lavoro, con un indice di cessazione e/o delocalizzazione delle attività produttive e artigianali in crescita esponenziale e, quel che è peggio, senza alcun progetto futuro per intercettare nuovi insediamenti che non siano, come dice il direttore de Lacerba, puzzolenti.
Allora, se non siamo capaci come opposizione di invertire questa degenerazione culturale, di smettere di pensare al problema del singolo votante per iniziare a progettare il futuro del nostro Paese, che senso ha sostenere questo o quel candidato per le provinciali o osteggiare l'attuale maggioranza?
Se dobbiamo sostituire D'Ambrosio con qualche sua imitazione, se la nostra capacità progettuale si concretizza al massimo in qualche riunione semi-clandestina nella quale esercitare la calunnia verso gli assenti, allora teniamoci l'originale.
Occorre un ricambio culturale nel modo stesso di approcciarsi alla politica, oppure le metastasi distruggeranno il corpo e lasceremo ai piccoli pianellesi di oggi ed ai futuri cittadini di domani un cumulo di macerie sociali, economiche e culturali.
Io non asseconderò nessuna iniziativa che tende a strumentalizzzare i problemi della collettività solo per basse speculazioni elettorali, ma solo progetti di rinnovamento, nelle persone e nella cultura politica.
L'elezione a top manager e presidente del C.D.A di un'azienda pubblica che fattura centinaia di milioni di euro di uno con la licenza media inferiore che come merito può vantare solo la tessera del PD ed un bottino di preferenze è sicuramente in linea con il sistema che ho descritto, ma ci sta portando dritti in un baratro.
Solo se saremo capaci di pensare che quel posto spetta alla persona più meritevole e capace, fosse anche un nostro "nemico" politico, avremmo iniziato a scrollarci di dosso le metastasi del clientelismo che, almeno a Pianella, si annidano davvero dovunque.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanto per capire: il capogruppo della minoranza vuole candidarsi alle provinciali? Basta proporsi e confrontarsi con gli alleati, partendo dal presupposto che – di sicuro – non si potrà pretendere che sia l’unica e per giunta illuminata, bella, trasparente e vincente …
Io, per onestà, devo ammettere una perplessità, riguardo la capacità di aggregazione e di tenuta della coalizione di riferimento da parte del capogruppo. L’opposizione, questo è un dato di fatto, oggi è composta da almeno tre distinte componenti e di fronte ad una competizione a livello provinciale tutte dovranno avere pari dignità, con un peso specifico necessariamente proporzionale a quello politico/elettorale. Su questo ultimo punto riterrei le elezioni regionali un buon punto riferimento.
Su Di Cristoforo concordo anche se sulle preferenze andrei cauto, dietro ogni preferenza c’è un elettore che non è diverso in funzione del candidato che vota. E noi gli elettori dobbiamo conquistarli.
L’Ape nnica

Anonimo ha detto...

E' una cosa vergognosa ciò che si legge..una persona inquisita per tre reati che riesce ancora a dettare legge..riesce ancora ad apporre il suo potere arrogante all'interno di Enti..(l'Aca)..e ( Ato)..una persona che ha fatto bere acqua inquinata a migliaia di gente,,una persona che ha con il suo potere emesso ordinanza di riapertura di un pozzo inquinato,,com'è possibile che succeda ancora questo?..Un partito (PD) che ha detto basta ai politici di professione permettere ancora a D'Ambriosio di dettare legge..questo è il tanto rinnovamento che il PD vuole mettere in atto?...Di cristofaro a cosa serve all'interno dell'Aca?..Forse a spulciare un qualcosa all'interno di quell'ufficio?..un persona con una licenza media essere a capo di un Ente così importante!!...
La Magistratura e la regione dovrebbe intervenire per dire a queste persone..BASTA..

Anonimo ha detto...

La logica di attribuzione dei posti importanti non è cosa nuova....la classe dirigente dei partiti come al solito manovra esclusivamente in funzione di rappresentanze elettorali.
Quanti voti hai?
Quanti ne porti?
ecc ecc ecc
Probabilmente se in opposizione ci sono ancora persone forgiate con questa "scuola" è presumibile che il capo-gruppo non riesca a tenere insieme una mandria di cavalli impazziti...che oltre che fare accordi sotto banco con la maggioranza non hanno nemmeno l'umiltà di riconoscere i propri limiti.
Qualcuno crede che i cittadini sono stupidi...ma non è così.
Vorrei avere il piacere di stringere la mano un un consigliere se riuscisse ad avere le palle nel passare ufficilamente con la maggioranza (più o meno leggittimamente) ma è molto più squallido così...tutti sanno ma nessuno ufficializza.
Mi sembra una delle tante storie di corna ufficiose ma non ufficiali...tutti lo sanno ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
Di chi stò parlando? chiedetelo a Benny
Passiamo ad un altro consigliere che definisco cavallo pazzo....interventi che solo lui sà cosa vuol dire...per l'amor di dio....da lodare l'impegno ma la smania di candidatura gli offusca la mente.
Poi c'è un consigliere che rappresenta la categoria dei muti....mai sentito parlare (qualcuno dirà...meglio così)
L'ultimo parla poco e ha una visione notturna della politica (aggiungo anche piena di fumo)ma per lo meno capisce e sà dare le carte....
Questa è la squadra del capogruppo.
Per tenere insieme la minoranza bisognerebbe ragionare alla PD maniera.....ma noi volevamo si o no qualcosa di diverso?
volevamo il rinnovamento?
volevamo classe politica competente e preparata?
Progettualità?
Capacità?
una sola persona ha queste referenze, il capogruppo....tutto il resto è roba vecchia.
Caro Sandro inizia a pensare ad una lista di giovani e visto che hai intorno elementi validi inizia a lavorare con loro.
"Cambiare strada" è possibile ma occorrono nuovi autisti che sappiano leggere un articolo del codice civile, che sappiano scrivere un comunicato stampa (senza ricorrere all'amico di turno) che abbiano un minimo d'amor proprio e per il territorio e fondamntale che non siano chiusi mentalmente.


Ti faccio gli auguri Sandro...ne hai proprio bisogno.

Sandro Marinelli ha detto...

Avevamo sperato in "sussulto di vergogna", ma evidentente...

Da Primdanoi
"Ezio Di Cristoforo eletto Presidente dell’Aca Spa

PESCARA. Ezio Di Cristoforo è il nuovo Presidente dell’Aca Spa di Pescara.

L’elezione di Di Cristoforo, ex vicepresidente dell’Azienda, è avvenuta ieri pomeriggio nel corso dell’Assemblea Generale dell’Aca alla quale hanno preso parte 44 comuni sui 54 facenti parte del comprensorio.
L’assemblea ha avuto alcuni momenti di forte tensione, discussioni e diverbi.
I sindaci o i delegati presenti all’Assemblea hanno prima preso atto delle dimissioni del Presidente Bruno Catena, risalenti allo scorso dicembre; bocciata la proposta di rinvio dell’elezione avanzata dal sindaco di Torre de’ Passeri, Antonello Linari, e sostenuta solo da altri 5 comuni (oltre a Torre, Pescara, Lettomanoppello, Torrevecchia Teatina, San Giovanni Teatino e Francavilla al Mare).
Subito dopo l’assemblea è passata alla nomina del Presidente: Di Cristoforo è stato eletto con il voto favorevole di 38 comuni, per un totale di 41 quote, e un solo voto contrario, quello del sindaco di Tocco da Casauria, Rizziero Zaccagnini.
Il neo-presidente dell’Aca Spa Di Cristoforo ha subito espresso «il proprio ringraziamento per i sindaci, e sono tanti, che mi hanno dato fiducia, compresi quelli espressione del centro-destra, che hanno votato con grande senso di responsabilità con l’obiettivo di dare un Presidente a un Ente che nei prossimi mesi dovrà affrontare sfide importanti».

13/03/2009 8.28"